Responsabile: prof.ssa Chiara Borsellino
Il laboratorio si compone di macchine utensili di uso generale sia manuali sia a Controllo Numerico e di una macchina di prova per prove di trazione e flessione.
Attività:
- Nel laboratorio si sviluppa attività di ricerca nel settore della tecnologia meccanica, di supporto alla didattica (esercitazioni e tesi di laurea) e di supporto a tutte le altre attività di ricerca sperimentali che si svolgono negli altri laboratori del dipatimento (con la realizzazione di prototipi, attrezzature, provini, stampi, etc.)
Elenco strumenti e/o prove:
- Centro di tornitura a mandrino orizzontale NC YAMAZAKI MAZAK modello QUICK TURN NEXUS 200MY mk II
- Centro di lavorazione a cinque assi motorizzati MAZAK Variaxis I600
- Trapano Sermacc modello R40
- Fresatrice a torretta ITAMA FV 60-ing kw 3.75
- Macchina Universale Prova Materiali Llonostest: Mod TT2,5-GU, equipaggiata con cella di carico da 1kN e da 10 N, sensibility of 0.001 N. and 1kN load-cell
Responsabile: prof. Vincenzo Crupi
Locazione n. stanza 001 piano0 blocco A
Principali attrezzature presenti nel laboratorio
- Portale per prove meccaniche statiche e dinamiche di trazione, compressione e flessione con attuatori idraulici
- -n.1 portale modulare avente ingombro complessivo 9mx7mx5m;
- -n.2 banchi test con dimensione 1mx1mx1.5m;
- -n.2 bracci di reazione con dimensioni 0.8mx4m e 0.8mx2.5m;
- -n.1 sistema di afferraggi a flessione con larghezza degli appoggi e dei rulli di spinta pari a 1m;
- -n.12 attuatori servo idraulici aventi capacità nominale e corsa pari a 1MN e ±100mm (2 attuatori), 500kN e ±100mm (2 attuatori), 250kN ±100mm (4 attuatori), 100kN ±100mm (4 attuatori);
- -manifold, centralina oleodinamica corredata di frigorifero, impianto distribuzione dell'olio, centralina elettronica di controllo e software dedicato.
Principali tipologie di prove effettuate nel laboratorio
- Prove meccaniche full-scale di fatica, trazione, compressione e flessione
- Prove dinamiche per la caratterizzazione a fatica, con la possibilità di diverse configurazioni di carico, di elementi strutturali in acciaio e materiale composito per gli ambiti ferroviario, navale, automotive, meccanico.
- Prove in scala 1:1 su strutture di grandi dimensioni soggette alle reali condizioni di carico dinamiche durante l’esercizio.
Contatti: crupi.vincenzo@unime.it

Responsabile: prof. Guido Di Bella
Attività:
- Ricerca e sviluppo nell’ambito della stampa 3D di strutture complesse.
- Supporto per la progettazione, la prototipazione e la produzione di nuovi componenti realizzati mediante tecniche di additive manufacturig.
- Formazione privilegiata grazie all’organizzazione di: insegnamenti mirati per gli studenti degli ultimi anni dei corsi di laurea in Ingegneria; master tematici sulle tecnologie manifatturiere avanzate; formazione specialistica per i dottorandi; partecipazioni a challenge regionali o nazionali; percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento degli studenti degli istituti superiori.
- Attività di animazione e coinvolgimento territoriale attraverso l’approccio del living lab e dell’open innovation.
- Pianificazione e sviluppo, coerentemente con le programmazioni comunitarie, nazionali e regionali, di linee strategiche vincenti per la proposizione di progetti di ricerca e innovazione mirati all’industria e alle sue applicazioni.
Attrezzature:
- Stampante 3D Creality K1 Max
- Stampante 3D Bambu Lab X1-Carbon
- Macchina prova materiali Lonos da 2.5 kN
Responsabile: prof. Antonio Galvagno
Le attività di ricerca che il gruppo di ricerca svolge all'interno del laboratorio "Sala Prova Motori a Combustione interna" riguardano principalmente le emissioni di inquinanti in atmosfera, i consumi di combustibile, le prestazioni e i sistemi di post trattamento dei gas di scarico di motori a combustione interna alimentati con combustibile convenzionale e/o biocombustibili. In tale campo, particolare attenzione è stata posta su due aspetti riguardanti i motori. Il primo, riguardante la possibilità di alimentare il motore a combustione interna con combustibili liquidi bioderivati (biodiesel derivante da olii di scarto, olii di pirolisi, ecc..), in blend con i combustibili convenzionali o in purezza, o con combustibili gassosi bioderivati. Lo scopo di questa attività di ricerca è quello valutare la fattibilità di poter alimentare il motore, di derivazione commerciale, con combustibili alternativi valutando inoltre le differenze in termini di consumo, emissioni e prestazioni rispetto all'utilizzo di combustibile commerciale. La seconda attività, riguarda lo studio di autoveicoli in configurazione ibrida, elettrica a batterie o con fuel cell, per valutare il sizing dei componenti e le migliori strategie di controllo al fine di migliorare i flussi energetici per la trazione del veicolo per massimizzare il rendimento dell'intero sistema e contenere le emissioni e il consumo di combustibile.
Attività:
- Caratterizzazione motori a combustione interna (prestazioni, consumi ed emissioni gassose e di particolato)
- Caratterizzazione combustibili convenzionali ed alternativi
- Caratterizzazione autoveicoli in configurazione ibrida
Responsabile: prof. Vincenzo Crupi
Locazione: n. stanza 260 piano2° blocco C
Principali attrezzature presenti nel laboratorio
- Macchina per prove di impatto equipaggiata con camera climatica
- Macchina universale con cella di carico da 500 kN per prove statiche e dinamiche
- Macchina universale assiale – torsionale con cella di carico da 250 kN per prove statiche e dinamiche e di meccanica della frattura, equipaggiata con camera climatica
- Macchina universale con cella di carico da 250 kN per prove statiche e dinamiche
- Macchina per prove di durezza Vickers, Brinell, Rockwell e di indentazione
- Macchina per prove di creep
- Pendolo Charpy da 450 J
- Cabina di scopia a raggi X con sorgente da 320 kV
Principali tipologie di prove effettuate nel laboratorio
- Prove meccaniche di fatica, trazione, compressione, torsione, flessione, meccanica della frattura
- Prove di creep
- Drop test, impatto Izod e Charpy
- Prove di indentazione
- Controlli su saldature, compositi e componenti meccanici con tecnica RX
Contatti: crupi.vincenzo@unime.it

Responsabile: prof.ssa Gabriella Epasto
Locazione: n. stanza 260 piano2° blocco C
Principali attrezzature presenti nel laboratorio
- Tomografo a raggi X con sorgente da 225 kV
Principali tipologie di prove effettuate nel laboratorio
- Controlli su saldature, compositi e componenti meccanici con tecnica TC
Contatti: gabriella.epasto@unime.it
Responsabile: prof.ssa Gabriella Epasto

Responsabile: prof. Filippo Cucinotta
Contatti: filippo.cucinotta@unime.it
Locazione: n. stanza 360, piano 3°, blocco C
Attività:
- Life Cycle Assessment (LCA)
- Environmental Product Declaration (EPD)
- Progettazione in Additive Manufacturing
- Ottimizzazione topologica e di forma
- Realtà aumentata e virtuale
- Computer vision: Analisi e registrazione di nuvole di punti, elaborazione immagini
- Controllo qualità: analisi di deviazione geometrica
- Analisi FEM e CFD
Attrezzature presenti:
- Stampanti 3D: Anycubic Photon Mono X (STL); Prusa i3 MK3S+, Stratasys FDM Vantage e Bambu Lab X1 Carbon (FFF).
- Scanner 3D a luce strutturata: ATOS Compact Scan 2M e Creality CR-Scan 01.
- Laser scanner LiDAR: Xgrids Lixel Kity K1.
- Fornace per debinding e sintering: TMAXCN
- Visori AR/VR: Meta Quest 3
- Fotogrammetria: Fotocamera reflex (Nikon) a focale fissa, barre di calibrazione e target.
Stampante 3D Prusa
La stampante 3D Prusa i3 MK3S+ è rinomata per la sua affidabilità e la qualità delle stampe, con dimensioni di 55 x 45 x 40 cm e un'area di stampa di 25 x 21 x 21 cm. È stata modificata per poter stampare filamenti caricati con metalli, permettendo così di creare oggetti che possono essere successivamente sinterizzati per ottenere componenti metallici. Grazie a queste modifiche, la stampante è ora in grado di gestire filamenti speciali che richiedono una precisione e una robustezza superiori, mantenendo al contempo l'affidabilità e la qualità delle stampe tipiche della Prusa i3 MK3S+.
ATOS Compact Scan 2M
ATOS Compact Scan 2M (posizione della fotocamera: 300), prodotto da GOM, è uno scanner ottico 3D a luce blu strutturata (400-500 nm) con proiettore (lunghezza focale 12 mm) e due telecamere stereo (lunghezza focale: 17 mm, angolo: 25°, risoluzione: 1624×1236 px o 2.000.000 di punti per scansione). Con la configurazione utilizzata (distanza scanner-soggetto: 570 mm, volume di misurazione: 250×190×190 mm), lo scanner garantisce una distanza tra i punti di 0,153 mm.
Creality CR-Scan 01.
Scanner ottico 3D a luce bianca strutturata. Distanza scanner-soggetto: 400-900 mm, area di scansione: 536 × 738 mm e risoluzione di 0,5 mm.
Xgrids Lixel Kity K1
Xgrids Lixel Kity K1 è un dispositivo di scansione 3D che utilizza la tecnologia LiDAR (Light Detection and Ranging) per acquisire dati tridimensionali ad alta precisione. Questo scanner è particolarmente adatto per applicazioni che richiedono un'accuratezza elevata e una buona portabilità. Integra moduli di visione panoramica da 56 milioni di pixel e un LiDAR a 360°, capaci di generare in tempo reale modelli 3D colorati con precisione a livello di centimetro. Inoltre, il Kity K1 offre una scansione con 40 canali e una velocità di 200.000 punti al secondo, con una precisione di 1,2 cm e una distanza di scansione fino a 70 metri. È anche dotato di un modulo RTK (Real-Time Kinematic), che migliora la precisione della posizione in tempo reale utilizzando segnali GPS e correzioni differenziali. Questo modulo consente di ottenere coordinate geografiche estremamente precise, riducendo gli errori di posizionamento e aumentando l'accuratezza del modello 3D Grazie a queste caratteristiche, è ideale per acquisire dettagli complessi e creare modelli 3D ad alta definizione in ambienti dinamici.
Fornace per debinding e sintering.
Utilizzata per la realizzazione di oggetti metallici stampati tramite processi di Material Extrusion (MEX) con polimeri caricati di particelle metalliche. Durante il debinding, la fornace rimuove il legante polimerico, mentre nel sintering raggiunge temperature fino a 1700°C per fondere le particelle di metallo, garantendo la coesione e la resistenza del pezzo finale.
Meta Quest 3
Visore di realtà virtuale e mista (VR/AR) con display ad alta risoluzione (2064 x 2208 px per occhio). È dotato di tracciamento avanzato dei movimenti e delle mani e supporta sia esperienze standalone che PC VR. La presenza di fotocamere per la realtà aumentata permette esperienze immersive in ambienti misti, ideale per applicazioni di progettazione e produttività.
Strumentazione fotogrammetria
Fotocamera reflex digitale a focale fissa, utilizzata per acquisire immagini ad alta risoluzione necessarie alla ricostruzione tridimensionale. Barra di calibrazione per migliorare la precisione delle misurazioni e diversi target di riferimento con schemi distintivi, impiegati per il riconoscimento automatico dei punti nel software di elaborazione. Le strutture di supporto e le scale di riferimento aiutano a definire la scala della scena acquisita.
Bambu Lab X1 Carbon
La Bambu Lab X1 Carbon è una stampante 3D multimateriale e multicolore, grazie al sistema AMS (Automatic Material System) che permette di gestire fino a quattro filamenti contemporaneamente. È dotata di un sensore LiDAR, utilizzato per la calibrazione automatica e il controllo dello strato iniziale, migliorando l'affidabilità delle stampe. Il volume di stampa è di 256 × 256 × 256 mm, con una velocità elevata grazie al sistema CoreXY e un ugello che può raggiungere i 300°C, permettendo la stampa di materiali avanzati come PLA, PETG, ABS, TPU e filamenti rinforzati con fibra di carbonio.
Modelli come il Creality Filament Dryer. Dispositivo utilizzato per asciugare i filamenti di stampa 3D, prevenendo problemi legati all'assorbimento di umidità, come stringhe, bolle o scarsa adesione tra gli strati mantenendo il filamento a una temperatura controllata, migliorando la qualità di stampa, soprattutto con materiali igroscopici come Nylon, PETG e TPU. È particolarmente utile in ambienti umidi e per garantire stampe più affidabili e precise.
Stratasys FDM Vantage
La Stratasys FDM Vantage è una stampante 3D industriale basata sulla tecnologia Fused Deposition Modeling (FDM), progettata per la produzione di prototipi funzionali e componenti robusti. Offre un ampio volume di stampa (fino a 406 × 355 × 406 mm), e supporta materiali avanzati come ABS, PC e ULTEM, garantendo elevata resistenza meccanica e termica. La camera riscaldata assicura una stampa precisa e uniforme, mentre il sistema di supporto solubile facilita la post-lavorazione.
Responsabile: prof. Edoardo Proverbio

Responsabile: prof. Vincenzo Crupi
Locazione: n. stanza 361 piano3° blocco C
Principali attrezzature presenti nel laboratorio
- Diaptometro portatile
- -Estensimetri, accelerometri, centralina, trigger box, sensori
Principali tipologie di prove effettuate nel laboratorio
- Prove di indentazione
- Modellazione ed Analisi agli Elementi Finiti di strutture navali
- Sensori per integrità strutturale di imbarcazioni e componenti navali
- Sensori a bordo di imbarcazioni
Contatti: cupi.vincenzo@unime.it

Responsabile: prof. Vincenzo Crupi
Locazione n. stanza 362 piano3° blocco C
Principali attrezzature presenti nel laboratorio
- Macchina per prove di fatica in regime di altissimo numero di cicli
- Macchina universale con cella di carico da 12.5 e 25 kN per prove statiche e a fatica
- Sistema per Digital Image Correlation (DIC)
Principali tipologie di prove effettuate nel laboratorio
- Prove meccaniche di fatica, trazione, compressione e flessione
- Prove di fatica ultrasonica
- Analisi di stati di deformazione con tecnica DIC
Contatti: crupi.vincenzo@unime.it
Responsabile: prof.ssa Candida Milone
Responsabile: prof. Edoardo Proverbio
È possibile effettuare caratterizzazioni microstrutturali su campioni nel loro stato naturale, anche "umidi" e soprattutto non conduttivi, così che possano essere osservati nel loro stato naturale in condizioni di basso vuoto e senza bisogno di ricoprimento conduttivo. Questa apparecchiatura trova larga applicazione nel campo della Scienza dei materiali (studi microstrutturali e tessiturali su sezioni lucide e fratture di ceramici, metalli, vetri, polimeri, compositi, ecc.; studi di sistemi ceramici durante i processi di fusione e cristallizzazione; grado di idratazione delle argille; effetti termici su metalli); nell'ambito di analisi chimico-mineralogiche-petrografiche di campioni geologici o archeologici; su campioni di carotaggio petrolifero; nella tutela e conservazione del patrimonio culturale e monumentale (nel restauro di affreschi e pitture; studi su malte, intonaci, cementi, calcestruzzo, e analisi di corrosione ambientale (piogge acide)); nel settore tessile per studi di superficie e poteri assorbenti delle fibre; nel campo biomedicale (analisi morfologiche, chimiche qualitative e quantitative per materiale biologico e/o inorganico; in campo farmaceutico nella misurazione dell'idrosolubilità dei farmaci); nel settore cosmetico, alimentare, etc. per indagini di tipo strutturale e analitico a livello nanometrico dei campioni.
Responsabile: prof. Edoardo Proverbio
- La diffrazione di raggi X è una tecnica non distruttiva che studia e misura gli effetti di interazione tra un fascio di Raggi X e la materia cristallina (e/o policristallina). Permette di quantificare le varie componenti di un campione solido e di ricavare anche informazioni sulla struttura cristallina e sulla dimensione dei cristalliti. La diffrazione a Raggi X viene impiegata, per esempio, nel settore della ricerca chimica e farmaceutica per la determinazione della struttura di composti inorganici ed organici, per la comprensione delle funzioni e dei meccanismi molecolari.
- Fluorescenza a raggi X (XRF) è uno dei metodi analitici più semplici ed accurati per la determinazione della composizione elementare di molti tipi di materiali. Questa apparecchiatura ha un'eccellente sensibilità ed un'alta risoluzione per gli elementi leggeri (F-Cu), diventando così un ottimo strumento, per esempio, per applicazioni in minerologia o nel campo dei cementi e anche rispetto molti metodi ASTM. È estremamente flessibile ed in grado di misurare tutti gli elementi dall'Ossigeno all'Uranio in solidi, liquidi e polveri, in ambienti sottovuoto o elio.
- L'ICP-MS è una tecnica molto sensibile e in grado di determinare diverse sostanze inorganiche metalliche e non metalliche presenti in concentrazioni anche di circa una parte per bilione (ppb). Sfrutta l'utilizzo di una torcia al plasma ICP per produrre la ionizzazione e di uno spettrometro di massa per la separazione e rivelazione degli ioni prodotti. Con la ICP-MS è anche possibile effettuare l'analisi isotopica.

Responsabile: prof.ssa Annamaria Visco
L'estrusore è uno strumento bivite corotante. Il volume della camera di estrusione è di 7 cm3. Queste macchine presentano nel cilindro di estrusione due viti. Ciò porta vantaggi come: trasporto forzato del materiale anziché trascinamento, minor tempo di lavorazione, riduzione del tempo di permanenza del materiale nel cilindro estrusore, autopulizia delle viti.
Il mescolatore possiede una camera di miscelazione, costituita da una cavità all'interno del blocco metallico (armatura) contenente i rotori contro-rotanti in acciaio. Velocità dei rotori e temperatura della camera possono essere modificate manualmente, attraverso i comandi presenti sul pannello di controllo del macchinario, e monitorate continuamente tramite un apposito software installato nel computer a cui il miscelatore è interfacciato. I materiali vengono introdotti attraverso una tramoggia nella camera, dove vengono riscaldati e miscelati dall'azione dei due rotori.
- La macchina di trazione, serve per determinare il comportamento meccanico di un materiale soggetto a sollecitazioni di trazione statica applicata nel baricentro della sezione del materiale e agente secondo la direzione dell'asse del corpo. Queste prove vengono effettuate su provini ad "osso di cane" a sezione rettangolare e sono provvisti di due estremità che servono per l’ammorsaggio alla macchina (dette “teste del provino”), per cui il tratto utile del provino, sul quale si svolgono le misure di deformazione, è minore della sua lunghezza totale. Le forme di tali provini sono standardizzate per ogni tipologia di materiale in base alla norma ASTM 638 M-3. I parametri meccanici che si possono determinare sono: • il modulo di Young; • l'allungamento percentuale; • carico di snervamento; • carico di rottura; • la tenacità. Le prime quattro caratteristiche sono determinate attraverso la prova statica di trazione, mentre l’ultima, la tenacità, è ottenuta attraverso il calcolo dell'area della curva sforzo-deformazione.
Il Reometro permette misure di viscosità dinamica e lavora in flusso permettendo l’analisi del campione in termini di curve di flusso.
Elenco strumenti e/o prove:
- Estrusore
- Mescolatore
- Pressa idraulica per termoformatura semplice
- Macchina da impatto Izod
- proprietà di superficie: rugosimetro, spessimetro, cross-cut test
- Prototipo per determinazione dell’usura
- Prototipo per analisi dell’angolo di contatto
- Macchina di trazione con camera termica
- Reometro
Responsabile: prof. Edoardo Proverbio
Responsabile: prof. Edoardo Proverbio

Responsabile: prof.ssa Annamaria Visco
Attività:
ITA
Sistema automatizzato per la lavorazione degli scarti agroalimentari mediante il “Mechanical Treatment Prototype”, o “MTP”, previsto nell’ambito del progetto LIFE 2021_ENV-IT_LIFE RESTART (LIFE 2021_SAP-ENV-101074314) per la lavorazione di scarti agroalimentari (triturazione , sistema di setacciatura a setacci intercambiabili, deumidificazione ).
In dettaglio: l’MTP è un sistema automatizzato di lavorazione degli scarti agroalimentari composto da:
- sistema di triturazione;
- sistema di setacciatura;
- sistema di deumidificazione;
- sistema di dosaggio;
- sistema di pesatura;
- sistema da vuoto, per stoccaggio del materiale;
- sistema di controllo di qualità;
- PC per acquisizione delle curve di perdita di umidità, analisi della bagnabilità e gestione dati.
Il sistema di controllo qualità prevede: bilancia analitica, analizzatore di umidità, stufa per essiccazione, sistema per la rilevazione della bagnabilità dei materiali (determinazione delle caratteristiche idrofiliche/idrofobiche), sistema da vuoto per la conservazione.
Responsabile: prof. Francesco Arena
Responsabile: prof. Alessandro Pistone
Responsabile: prof. Giovanni Neri
Responsabile: prof. Giovanni Neri
Responsabile: prof.ssa Elpida Piperopoulos
Il laboratorio si compone di strumentazioni per la caratterizzazione termica dei materiali, la caratterizzazione dimensionale delle particelle e l’analisi del potenziale zeta.
Attività:
Nel laboratorio si sviluppa attività di ricerca nel settore della chimica industriale e tecnologica e della scienza dei materiali. Il laboratorio è di supporto alla didattica per l’espletamento di tesi di laurea e di completamento alle altre attività di ricerca sperimentali che si svolgono negli altri laboratori del dipartimento
Elenco strumenti:
- TG – Bilancia termogravimetrica. TG STA 449 F3 Jupiter, Netzsch
- DSC – Calorimetro a scansione differenziale. DSC 8000, PerkinElmer
- STA – analizzatore termico simultaneo (TG/DSC). Themis One, Setaram
- Sistema per analisi del potenziale zeta e DLS (Dynamic Light Scattering) – Zetasizer Nano Series – Nano ZS, Malvern
- Granulometro – Mastersizer 3000, Malvern
- Estrusore e Sferonizzatore. Multi Lab Scientific, Caleva
Responsabile: prof.ssa Daniela Iannazzo
Responsabile: prof.ssa Patrizia Primerano
Responsabile: prof. Edoardo Proverbio
Responsabile: prof. Edoardo Proverbio
- Preparazione campioni metallografici
- Strumento da laboratorio in grado di misurare la durezza di quasi tutti i tipi di materiali metallici a partire dai più teneri o di basso spessore ai più duri, inclusi ovviamente quelli sottoposti a trattamento superficiale
- Strumento adoperato per ottenere sezioni estremamente sottili (di spessore tra 5 e 150 nm) di campioni da osservare al microscopio elettronico
- Misurazione della durezza dei materiali Prove - Rockwell B e C e Brinell

Responsabile: prof. Roberto Montanini
- Controlli non distruttivi (ultrasuoni, tomografia a raggi X, liquidi penetranti, termografia IR attiva, magnetoscopia, vibrotermografia, sherografia, emissione acustica)
- Monitoraggio strutturale mediante tecniche convenzionali (strain gauge, accelerometri, LVDT, celle di carico) e non convenzionali (estensimetri ottici, sensori ottici di Fabry-Perot, Digital Image Correlation, vibrometria laser doppler)
- Misure vibro-acustiche (identificazione sorgenti di rumore mediante array microfonici (beamforming e olografia acustica, mappatura pressione acustica, soppressione attiva del rumore)
- Monitoraggio e controllo di qualità di strutture e processi industriali

Responsabile: prof. Roberto Montanini
- Misure di vibrazione (analisi modale sperimentale MIMO, misure accelerometriche multicanale (fino a 40 ch), vibrometria laser Doppler a scansione, eccitazione modale di strutture (N.4 shaker elettrodinamici)
- Misure di deformazione mediante tecniche convenzionali e non convenzionali
- Misure di temperatura
- Misure acustiche
- Misure delle grandezze cinematiche (spostamento, velocità, accelerazione)
- Misure di forza e di coppia
- Misure fluidodinamiche
- Misure di umidità
- Misure ottiche
- Analisi sperimentale delle sollecitazioni
- Prove meccaniche ed a fatica a basso carico (fino a 3 kN)
- Mappatura pressioni di contatto
- Taratura degli strumenti di misura

Responsabile: prof.ssa Gabriella Epasto
Principali attrezzature presenti nel laboratorio
- Stereomicroscopio ed accessori
- Microscopio metallografico ed accessori
- Microscopio digitale portatile
- Microscopio confocale ed accessori
- SEM da banco
- Termocamera IR MW con sensore raffreddato
- Termocamera IR LW portatile con sensore microbolometrico
- Sistema per termografia pulsata
- Sistema per indagini lock-in
- Sistema XRF portatile
- Ultrasuoni con tecnologia Phased Array
- Workstation per analisi FE
Principali tipologie di prove effettuate nel laboratorio
- Analisi delle cause di fallimento e di rottura di una struttura o di un componente meccanico (Failure Analysis)
- Controllo delle saldature
- Analisi delle superfici
- Controllo dei materiali compositi
- Analisi dei difetti delle strutture anche mediante indagini in situ
- Controllo della composizione elementale di leghe, terreni e metalli preziosi
- Analisi agli Elementi Finiti
Contatti: gabriella.epasto@unime.it
Responsabile: prof.ssa Francesca Garescì
- Analisi non distruttive su sistemi macro meccanici
- Analisi non distruttive su sistemi micro meccanici
Responsabile: prof. Antonio Galvagno
Le attività che il Gruppo di Ricerca svolge all'interno del laboratorio di "Macchine e Sistemi per l'Energia e l'Ambiente" riguardano principalmente le tematiche dei sistemi energetici convenzionali ed innovativi, con particolare riguardo alle fonti energetiche rinnovabili (eolico, fotovoltaico, solare termico, ecc…). Particolare attenzione è posta all'integrazione con sistemi in configurazione CHP e trigenerativi. In tale campo, le attività sono focalizzate su due aspetti nel campo delle fonti energetiche alternative e rinnovabili. Il primo, riguardante lo studio di sistemi per la conversione di scarti di produzione (pastazzo, sansa di olive, vinacce, ecc…) in combustibili solidi, liquidi e gassosi per l’alimentazione di motori a combustione interna, turbogas e fuelcell per la contemporanea produzione di energia elettrica e termica da impiegare all’interno dello stesso processo produttivo. Il secondo, sullo studio di sistemi aeraulici (turbine ad asse orizzontale e verticale) in vena libera e intubati per il recupero dell’energia eolica e di quella delle onde marine.
Attività:
- Caratterizzazione fluidodinamica di rotori
- Analisi dei flussi monofasici e bifasici
- Analisi di sistemi OWC
- Caratterizzazione iniettori
- Analisi degli spray
- Caratterizzazione scarti industriali
- Gassificazione di biomasse
Responsabile: prof. Antonio Piccolo
Responsabile: prof. Giacomo Risitano